Nel 2017 il settore civile resterà protagonista e il disegno di legge delega per l’efficientamento del processo civile (provvedimento all’esame del Senato per la seconda volta dal 9 novembre u.s.) può rappresentare una rivoluzione con effetti sul processo telematico; quest’ultimo sarà, necessariamente, tenuto ad adeguare e semplificare i propri sistemi, nonché a riorganizzare e razionalizzare la propria normativa
Il settore della Giustizia Civile telematica è stato caratterizzato nel 2016 da due parole d’ordine: stabilizzazione ed evoluzione.
Dopo le numerose modifiche normative avvenute negli anni 2014 e 2015, all’inizio del 2016 abbiamo assistito principalmente ad una modifica delle specifiche tecniche del Processo Civile Telematico (Provvedimento del 28 dicembre 2015 pubblicato in GU il 8/1/2016 che tratta le modalità di attestazione di una copia conforme nel PCT) e ad una timida partenza del Processo Civile Telematico presso la Corte di Cassazione (Decreto 19 gennaio 2016 pubblicato in GU il 21/1/2016 relativo all’avvio delle notificazioni e comunicazioni telematiche presso la Corte di Cassazione – Avviso del febbraio 2016 relativo all’attivazione della consultazione dei Registri Civile e Penale della Corte di Cassazione – A giugno 2016 il Primo Presidente della Corte di Cassazione ha anche emesso una circolare in cui ammette l’invio telematico a mezzo PEC, in alternativa al fax, delle istanze non aventi immediata incidenza sul processo, con onere di stampa da parte della cancelleria).
Il processo Civile Telematico risulta, allo stato attuale, dotato di una normativa piuttosto completa e collaudata, anche se “polverizzata” in molteplici provvedimenti, ed anche il DDL per l’efficientamento del processo civile, in corso di approvazione, prevede “l’adeguamento delle norme processuali all’introduzione del processo civile telematico”. Ci si è, dunque, soffermati sulle misure evolutive dei sistemi per il primo e secondo grado della Giustizia Civile.