Non esiste innovazione senza semplificazione
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Processo telematico, tra un mese si parte: ecco che c’è da sapere

Dal 30 giugno è obbligatorio il deposito degli atti processuali per via telematica. Ma solo per alcuni. E restano seri problemi interpretativi, mentre avvocati e magistrati chiedono più chiarezza. Ecco i dettagli

Al Tavolo permanente per la Giustizia è stata annunciata oggi dal Ministro Orlando l’opportunità di differire l’obbligatorietà dei depositi telematici per i procedimenti pendenti alla data del 30 giugno 2014. Si attendono quindi le conferme ufficiali e le modalità di attuazione di una riforma che ancora stenta a decollare.

Cosa prevede la normativa in vigore

Il 30 giugno è la data fissata dall’art. 16bis del D.L. n. 179/2012 per l’obbligatorietà del deposito di atti processuali per via telematica, ma questo obbligo è limitato a specifici atti e riti e riguarda solamente i procedimenti innanzi al Tribunale, ovvero: ricorso per decreto ingiuntivo (esclusa l’opposizione), giudizi civili, contenzioni e di volontaria giurisdizione (esclusa la costituzione in giudizio) anche per i soggetti nominati o delegati dall’autorità giudiziaria, procedimenti esecutivi per gli atti successivi al pignoramento, procedure concorsuali per tutti gli atti del curatore, commissario giudiziale, liquidatore, commissario liquidatore e commissario straordinario.

Nessun obbligo invece per gli altri atti davanti al Tribunale, nessuna previsione generale di obbligatorietà per i procedimenti avanti i Giudici di Pace o le Corti d’Appello ma solo (e per ora) mera facoltà laddove, a seguito di positiva sperimentazione, i servizi telematici siano stati autorizzati a valore legale e l’elenco è disponibile sul Portale del Ministero della Giustizia (pst.giustizia.it).

Per i Giudizi avanti la Corte di Cassazione la sperimentazione inizierà quest’estate. Processo amministrativo telematico e processo tributario telematico stanno prendendo forma seppur (purtroppo) su binari a sé stanti.

I lavori degli ultimi mesi

Le modifiche alle regole tecniche del 16 aprile 2014 (Provvedimento del Responsabile DGSIA pubblicato in GU il 30 aprile 2014) hanno superato già molte criticità prevedendo, tra l’altro, nuovi formati di deposito ammessi, una più puntuale disciplina delle notifiche via PEC da parte degli avvocati, l’utilizzo della firma PAdES nel processo telematico (che semplifica notevolmente la gestione di più firme all’interno di un medesimo documento) e novità rilevanti per lo sviluppo del PCT in mobilità.

Oltre a questo sono stati costituiti diversi tavoli tecnici all’interno delle istituzioni voluti e promossi dallo stesso Ministro della Giustizia che stanno elaborando strumenti e soluzioni per permettere il decollo del Processo Telematico.