Non esiste innovazione senza semplificazione
Non esiste innovazione senza semplificazione

Il Progetto di strategia per la Giustizia Elettronica europea 2014-2018

Analizziamo il piano d’azione che attua quanto previsto dalla Strategia e definisce i progetti che sono considerati nel periodo di riferimento stabilendone le priorità. Vediamo il dettaglio dei progetti più rilevanti

Il Progetto di strategia in materia di Giustizia Elettronica Europea 2014-2018 è il secondo dei piani d’azione pluriennale in materia di giustizia elettronica, ma già dal 2007 l’Europa ha iniziato a pensare e sviluppare progetti di giustizia elettronica europea nella convinzione che occorra “assicurare che gli utenti del sistema di giustizia elettronica europea, inclusi i cittadini, possano beneficiare rapidamente dei vantaggi concreti degli strumenti della giustizia elettronica”.

Il primo progetto sul quale l’Europa si è concentrata è il Portale Europeo della Giustizia che dal luglio del 2010 offre un accesso plurilingue a informazioni sulla giustizia dei vari stati membri, ma non solo. Il Progetto si è sviluppato passando da una mera raccolta di informazioni, più o meno tradotte, che rimandavano ai siti degli Stati Membri, ad un contenitore dinamico e in continuo aggiornamento, con l’obiettivo di diventare lo “sportello unico” per i cittadini europei e gli operatori del diritto. Molto interessante la sezione “diritto”: una banca dati di legislazione attuata, in particolare, attraverso due canali. Il primo, N-Lex, è una banca dati europea che collega la maggior parte delle banche dati ufficiali nazionali, come, ad esempio, l’Italia con la raccolta reperibile su www.normattiva.it. Il secondo è EUR-Lex, una banca dati il cui riutilizzo da parte di terzi è completamente gratuito. Tramite EUR-Lex si possono anche ricercare le misure di attuazione con le quali gli Stati membri hanno recepito talune disposizioni del diritto europeo e reperire molte altre informazioni. E’ infatti un contenitore anche di giurisprudenza emanata in riferimento all’applicazione della legislazione Europea tramite un avanzato motore di ricerca multilingue (al momento in via di sviluppo).

Altra sezione interessante è quella relativa alla “giurisprudenza” formata da collegamenti al sito della Corte di Giustizia Europea e a tre banche dati dedicate: EUR-Lex, JURIFAST (giustizia amministrativa) e JURE (convenzioni internazionali). Inoltre, in questa sezione di trovano informazioni sui sistemi giudiziari, sulle professioni legali, sulle modalità di agire in giudizio nei Paesi degli Stati Membri (comprese le notizie in materia di gratuito patrocinio), mediazione, successioni, testamenti, vittime di reato, diritti degli imputati, strumenti a disposizione dei giudici e delle professioni legali, registri, formulari dinamici elettronici.

L’e-justice action plan 2014-2018 (2014/C 182/02) reperibile qui è il piano d’azione che attua quanto previsto dalla Strategia e definisce i progetti che sono considerati nel periodo di riferimento stabilendone le priorità.

Tra i più rilevanti vi sono: l’istituzione di registri elettronici nazionali in materia di insolvenza (oggi disponibili in soli 6 Paesi: Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Paesi Bassi, Austria e Slovenia) e la loro interconnessione; l’istituzione del Registro Imprese Europeo in attuazione della Direttiva 2012/17/UE; l’istituzione del Registro Immobiliare Europeo (ad oggi i paesi interconnessi sono solo Austria, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera); il Certificato Successorio Europeo elettronico; la funzione di ricerca di un Ufficiale Giudiziario negli Stati membri; lo sviluppo degli standard ECLI per l’identificazione della giurisprudenza (utilissima per identificare facilmente le decisioni giudiziarie e per i link ipertestuali alle stesse – l’Italia si è già adeguata con la giurisprudenza di merito anche se non vi è ancora una banca dati unica consultabile e sta provvedendo per la Corte di Cassazione) e dell’ELI per l’identificazione della legislazione; lo sviluppo di progetti di interoperabilità semantica; lo sviluppo della banca dati degli organi giudiziari; l’implementazione dei moduli dinamici per le controversie di modesta entità e assunzione delle prove; la risoluzione delle controversie on-line; la notificazione elettronica degli atti; l’ordine europeo di indagine; l’implementazione dei progetti di comunicazione tra autorità giudiziarie e altri progetti collaterali.

Tra questi ultimi si colloca il progetto e-CODEX (e-justice Communication via Online Data EXchange, www.e-codex.eu www.makingjusticefaster.eu) e pare essere quello più affascinante.

Gli obiettivi sono quelli di migliorare l’accesso transfrontaliero dei cittadini, del legali e delle imprese in ambito Giustizia, realizzare un sistema effettivamente funzionante e mettere in comunicazione i sistemi nazionali senza sostituirsi a questi. Al progetto partecipano 22 Paesi, il Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa (CCBE), il Consiglio del Notariato dell’Unione Europea (CNUE) e l’OASIS. Il progetto è ambizioso ed è la naturale conseguenza dell’introduzione della giustizia telematica negli Stati membri. In pratica, la finalità principale è mettere in collegamento gli Stati membri tramite una piattaforma di interscambio che converte le istanze del paese mittente, effettuate secondo la tecnologia utilizzata in quel determinato Paese, in istanze leggibili nel Paese destinatario secondo quanto richiesto dalla propria normativa. Il progetto è sperimentato in ambito civile in riferimento all’Ordine di pagamento Europeo di cui al Regolamento 1896/2006 e per la cause di modesta entità (Regolamento 861/2007), mentre in ambito penale viene sperimentato nello scambio transfrontaliero sicuro dei dati giudiziari e sensibili (Dec. Consiglio 2006/671/JHA), nell’Ordine di Arresto Europeo (Dec. Consiglio 2002/584/JHA) e nel reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie (Dec. Consiglio 2005/214/JHA).